"SE TI VENDO QUALCOSA, parlo la tua
lingua, ma se vuoi vendere qualcosa a me, dann müssen Sie Deutsch
sprechen!" (devi parlare tu tedesco) (Willy Brandt, ex cancelliere
tedesco)
Una ricerca condotta dalla Commissione
europea sulle piccole e medie imprese esportatrici evidenzia come
l'insufficiente conoscenza delle lingue straniere sia un problema
europeo (quindi non solo italiano) estremamente serio, provocando la
perdita reali di opportunità di business (almeno 40 milioni di euro
stimati dalle 200 imprese intervistate).
Lo studio indica quattro consigli per
implementare la corretta strategia linguistica e aumentare le
esportazioni (tra parentesi, segnaliamo casi aziendali e testimonianze):
1. Impiego di società locali per risolvere problemi linguistici
"Per le 200 aziende intervistate,
l'impiego di traduttori e/o interpreti professionisti ha contribuito ad
incrementare il fatturato del 7,4%"
2. Assunzione di personale madrelingua
"L'azienda ha cominciato a comunicare
con il mercato spagnolo in inglese, ma non riusciva a faro in modo
adeguato. Nonappena ha assunto un dirigente in grado di parlare
perfettamente spagnolo, la situazione è radicalmente miglirata" (Fotona,
Slovenia)
3. Scelta di personale dipendente con competenze linguistiche
"Uno studio sui responsabili delle
assunzioni a livello internazionale ha riscontrato che nove capi del
personale su dieci considerano la capacità di parlare un'altra lingua un
elemento fondamentale per avere successo in Europa, Asia-Pacifico e
America Latina"
4. Elaborazione di un piano di strategia linguistica
"Il successo dell'azienda è in parte
dovuto alla strategia di gestione linguistica. La compagnia ha assunto
personale con le competenze linguistiche richieste sui mercati tedesco,
francese, russo, statunitense e ucraino, e il suo sito internet è
tradotto in ciascuna di queste lingue" (Baest, Repubblica Ceca)
... e qui sotto riportiamo le lingue più usate dalle PMI europee per le esportazioni:
1.inglese 51%
2.tedesco 13%
3.francese 9%
4.russo 8%
5.spagnolo 4%
6. altre 15%
2.tedesco 13%
3.francese 9%
4.russo 8%
5.spagnolo 4%
6. altre 15%
Articolo pubblicato da International Business Times nel blog Going Global