ABBIAMO avuto il piacere di
intervistare Manfred Steger, tra i massimi esperti di globalizzazione.
Steger è Professore di Scienze Politiche alla University of
Hawai’i-Manoa e ricercatore presso il Globalization and Culture Program
in RMIT University’s Global Cities Research Institute.
CI PUO' DARE LA SUA DEFINIZIONE DI GLOBALIZZAZIONE?
La globalizzazione è l'espansione e l'intensificazione delle
relazioni sociali e della consapevolezza sociale nel mondo sotto il
profilo sia temporale che spaziale. E' un fenomeno multi-dimensionale
che coinvolge l'economia, la cultura, l'ideologia, l'ambiente e la
tecnologia.
NEL SUO LIBRO "GLOBALIZATION: A VERY
SHORT INTRODUCTION" LEI PARLA DEI TANTI ASPETTI DELLA GLOBALIZZAZIONE.
MOLTI DI NOI HANNO FAMILIARITA' CON LA DEFINIZIONE DI GLOBALIZZAZIONE
ECONOMICA MA POCHI CONOSCONO LA GLOBALIZZAZIONE POLITICA - DI COSA SI
TRATTA ESATTAMENTE?
La globalizzazione politica è l'intensificazione e l'espansione delle interrelazioni politiche nel mondo. Questi processi fanno emergere una serie di tematiche politiche importanti che riguardano il principio della sovranità degli Stati, l'impatto sempre maggiore delle organizzazioni intergovernative, gli sviluppi futuri della governance regionale e globale e le politiche ambientali che influiscono sul nostro pianeta.
Ovviamente, questi temi rispondono all'evoluzione dei sistemi
politici oltre alla struttura dello stato-nazione, portando quindi una
innovazione concettuale e istituzionale. In fin dei conti, negli ultimi
secoli gli esseri umani hanno modellato le proprie differenze politiche
attorno a delle linee territoriali che hanno generato una senso di
"appartenenza" a un determinato stato-nazione.
Queste differenze hanno portato in evidenza tre questioni
fondamentali che sottolineano l'influenza della globalizzazione
politica. Primo, siamo proprio sicuri che il potere degli stati-nazione
sia stato eroso dagli ingenti flussi di capitale, persone e tecnologia
che varcano le barriere territoriali? Secondo, le cause principali di
questi flussi sono da ricercarsi nella politica o nell'economia? Terzo,
stiamo osservando l'emergere di nuove strutture di global governance?
Prima di rispondere a queste questioni nel dettaglio sarebbe utile
soffermarsi sulle caratteristiche principali del sistema moderno di
Stato-nazione.
PUO' PORTARE UN ESEMPIO DI STATO CHE HA GESTITO CON SUCCESSO LA GLOBALIZZAZIONE NEGLI ULTIMI DUE DECENNI E UN ESEMPIO INVECE DI FALLIMENTO?
PUO' PORTARE UN ESEMPIO DI STATO CHE HA GESTITO CON SUCCESSO LA GLOBALIZZAZIONE NEGLI ULTIMI DUE DECENNI E UN ESEMPIO INVECE DI FALLIMENTO?
Forse i successi più impressionanti sono quelli riportati dalla Corea
del Sud e dal Brasile, mentre i fallimenti maggiori sono la Corea del
Nord e l'Iran.
SCRIVE RANA FOROOHAR IN 'TIME MAGAZINE'
CHE NEGLI ULTIMI DUE ANNI IL COMMERCIO MONDIALE HA REGISTRATO UNA
CRESCITA INFERIORE ALL'AUMENTO DEL PIL GLOBALE PER LA PRIMA VOLTA DALLA
FINE DELLA SECONDA GUERRA MONDIALE. INOLTRE, GLI USA NON AGISCONO PIU'
DA "SPUGNA GIGANTE" PER L'ECONOMIA MONDIALE, ANZI SI CHIUDONO NEL LORO
GUSCIO. LEI PENSA CHE IL PROCESSO DI GLOBALIZZAZIONE STIA INVERTENDO LA
ROTTA?
Non ritengo che sia corretto affermare che gli USA si stanno
ripiegando su se stessi sotto il profilo economico. Semplicemente non
dominano più l'economia mondiale con la stessa entità di venti o
trent'anni fa. Inoltre, se guardiamo alle forti tendenze nazionaliste
(anti-immigrazione) di destra presenti in diversi Paesi europei, come
l'Ungheria, la Grecia l'Austria o la Svizzera, sarebbe più appropriato
definire queste dinamiche come "globalizzazione in retromarcia".
NEL LIBRO "L'ERA POST-AMERICANA" FAREED
ZAKARIA SOSTIENE CHE GLI STATI UNITI SONO STATI CAPACI DI GLOBALIZZARE
IL MONDO MA NON SONO RIUSCITI A GLOBALIZZARE SE STESSI. QUAL E' LA SUA
OPINIONE AL RIGUARDO?
Non credo che un singolo Stato-nazione sia in grado di "globalizzare"
il mondo da solo - nemmeno gli Stati Uniti. La globalizzazione è un
processo a lungo termine che, nel corso di molti secoli, ha superato
determinati passaggi chiave. Il più recente si è verificato negli anni
'80/'90, quando gli USA sembravano essere la sola "superpotenza"
mondiale. Tuttavia, con il senno di poi possiamo invece dire che gli
ultimi due decenni hanno preparato il terreno per l'ascesa dell'Asia.
Dato che la globalizzazione è un
fenomeno multi-dimensionale, non ha senso discutere del fallimento degli
Stati Uniti nel "globalizzare se stessi". Se prendiamo ad esempio le
dimensioni economica e culturale, gli USA sono molto più globalizzati
dell'Europa. Se invece facciamo riferimento alla dimensione ideologica,
Washington segue l'Europa, dove gli elettori godono ancora di maggiori
scelte ideologiche.
RITIENE CHE IL 21 SECOLO SIA IL SECOLO ASIATICO? OPPURE L'OCCIDENTE GODRA' ANCORA DI UNA PREMINENZA IN TERMINI DI INNOVAZIONE, RICERCA E SVILUPPO E EDUCAZIONE?
RITIENE CHE IL 21 SECOLO SIA IL SECOLO ASIATICO? OPPURE L'OCCIDENTE GODRA' ANCORA DI UNA PREMINENZA IN TERMINI DI INNOVAZIONE, RICERCA E SVILUPPO E EDUCAZIONE?
In teoria sono d'accordo, il 21 secolo appartenga all'Asia. Questo
però non significa che dovremmo aspettarci un declino del potere
militare e del sistema educativo degli Stati Uniti o del potere
culturale e del sistema educativo dell'Europa in un prossimo futuro. Di
certo l'Asia emergerà gradualmente come un uguale a USA e Europa. Da
tenere sotto osservazione anche l'ascesa di Australia e Brasile.
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