Shinzo Abe, Premier del Sol Levante |
SHINZO ABE, alla guida del Sol Levante
dal dicembre 2012, ha pronunciato al Word Economic Forum di Davos un
discorso programmatico che traccia la sua visione di un "nuovo
Giappone". Di seguito ecco i punti salienti.
La politica economica (Abenomics)
Abenomics comprende tre frecce: una
politica monetaria aggressiva, una politica fiscale flessibile e uno
stimolo agli investimenti privati.
Il Giappone è in procinto di liberarsi
dallo spettro della deflazione cronica. Questa estate i salari
aumenteranno, e salari più alti contribuiranno a generare consumi
maggiori. Anche la nostra situazione fiscale ha subito un miglioramento.
Il Giappone ha imboccato il sentiero del consolidamento fiscale.
Adesso che il tasso di crescita ha
subito un reverse impressionante, da negativo a positivo, i tanti
detrattori che ritenevano il Giappone un Paese sul viale del tramonto
sono spariti quasi del tutto.
Le riforme
Il concetto che prevede l'impossibilità
di attuare certe riforme è stato infranto. Il mercato elettrico verrà
liberalizzato completamente; stessa sorte per il comparto dei produttori
di riso. Il sistema amministrativo verrà rivisto, la burocrazia ridotta
e la corporate tax scenderà del 2,4%.
Il Partenariato Transpacifico (TPP) e
l'accordo di libero scambio con l'Unione Europea costituiscono pilastri
centrali della mia politica economica: contribuiranno a rendere
l'economia giapponese ancor più integrata con i flussi globali della
conoscenza, del commercio e degli investimenti.
Riformeremo il mercato del lavoro. In un
Paese dove il lavoro femminile è la risorsa meno utilizzata, ci
impegniamo affinché entro il 2020 il 30% delle posizioni di leadership
siano occupate da donne. Sono anche sicuro che entro il 2020
raddoppieremo la quota di investimenti esteri diretti.
L'obiettivo è rendere il Giappone una delle migliori destinazioni al mondo dove fare affari.
La politica estera
Ora che l'Asia è divenuta uno dei fulcri
economici del pianeta, il Giappone è circondato da vicini che
manifestano possibilità infinite: Cina, Corea del Sud, i Paesi membri
dell'ASEAN, l'India, la Russia e, lungo il Pacifico, i Paesi partecipi
al Partenariato Transpacifico.
L'unico modo per mantenere la pace e la
prosperità nella regione risiede nel garantire la sicurezza degli spazi
aerei, marittimi, cibernetici e cosmici per consentire il libero
movimento di merci e persone - condizioni indispensabili per la
crescita. Valori fondamentali come la libertà, i diritti umani e la
democrazia devono essere preservati all'interno dello stato di diritto.
Non vi è alternativa.
I dividendi che la crescita offre in
Asia non devono essere sprecati in una corsa al riarmo; al contrario
dobbiamo investirli in innovazione e capitale umano per incrementare
ulteriormente la crescita nella regione. L'espansione militare va
assolutamente contenuta perché, altrimenti, la situazione potrebbe
sfuggire di mano. I budget militari vanno resi completamente trasparenti
e verificabili.
Dobbiamo impegnarci nella creazione di
un meccanismo per la gestione delle crisi, un canale di comunicazione
tra le forze armate e un sistema di regole che promuova azioni fondate
sul diritto internazionale del mare.
(La traduzione dall'inglese non è ufficiale ed è opera dell'autore)
Per approfondimenti
Articolo pubblicato da International Business Times nel blog Going Global