A DIFFERENZA della maggior parte dei
Paesi europei, la Polonia è una economia in forte crescita,
trasformatosi in pochi anni da terra di emigrazione a Paese di
immigrazione.
Dal 2007 al 2011 la Polonia ha registrato una crescita reale del Pil
superiore al 4.3%, ritmi di crescita “asiatici”. La crescita del Pil ha
permesso un impressionante incremento del Pil pro-capite, il quale dal
2004 (anno di ingresso nell’Unione Europea) al 2010 è salito da 13.000 a
quasi 20.000 euro.
Questi ultimi anni di forte sviluppo economico coincidono con un
incremento delle richieste di cittadinanza e degli arrivi di stranieri.
Negli ultimi due anni, le richieste di permessi di lavoro sono
raddoppiate.
Per gli imprenditori italiani le opportunità economiche sono
molteplici e significative: dai macchinari industriali all’alimentare,
dall’automotive ai settori del lusso, le export italiane sono cresciute
di oltre il 10% medio annuo dal 2005 al 2011, con un interscambio
commerciale passato da 9.7 miliardi di euro a quasi 17 miliardi.
Fare business è relativamente semplice sul piano burocratico e
procedurale (vedi il report Doing Business pubblicato dalla Banca Mondiale)
sostenendo un rischio d’impresa minimo.
Le uniche barriere sono quelle linguistiche e culturali. Per fare
affari è necessario l’inglese, ma è consigliabile avere conoscenze di
polacco per poter condurre trattative di successo e non trascurare
aspetti importanti della cultura polacca quali la gościnność - cioè
“l’ospitalità” - presente e diffusa anche nel mondo degli affari.
Articolo precedentemente pubblicato da maka language consulting
Nessun commento:
Posta un commento